Abbiamo posto 5 domande ai Candidati Sindaco del Comune di Genova, ecco le loro risposte

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In merito alle prossime elezioni Comunali, infatti, le Pro Loco di Genova ribadiscono la loro assoluta neutralità partitica, che non è una posizione di comodo, ma al contrario un segno distintivo della nostra volontà di operare sul territorio con ogni Amministrazione Pubblica, a prescindere dalla appartenenza politica.

Tramite il Consorzio, al fine di porre alla attenzione dei Candidati Sindaco le sensibilità e le nostre esigenze, abbiamo posto a loro alcune domande, alla luce del Decreto Legislativo n. 117/2017 denominato “Codice del Terzo Settore” che mette in risalto e spinge verso una sempre maggiore collaborazione tra gli Enti di Promozione Sociale (come le Pro Loco) e la Pubblica Amministrazione.

Ricordiamo che le Pro Loco genovesi al momento sono 10, ma si parla di un probabile ampliamento. A livello nazionale, il mondo Pro Loco annovera circa 6.300 Associazioni e conseguentemente oltre 650mila associati, ma inglobando anche altri volontari che collaborano con noi, superiamo ampliamente il milione di persone, generando un fatturato annuo di 2,5 miliardi di Euro in oltre 110mila eventi.

Qui di seguito le risposte dei Candidati che ringraziamo, quindi, per aver cortesemente accolto la nostra richiesta di dialogo:

Domanda 1

Partendo dal presupposto che Ella abbia una conoscenza del mondo Pro Loco e delle attività svolte, è disponibile a sviluppare un rapporto strategico – programmatico con esse e riconoscerne una funzione Pubblica in sinergia con il Comune? Quali modalità intenderebbe instaurare con le Pro Loco?

Marco Bucci: “Sì, siamo disposti a sviluppare un rapporto strategico con le Pro Loco. Già in questo ciclo amministrativo abbiamo intensificato fortemente il dialogo e la sinergia con le Pro loco, poiché convinti della loro importante funzione pubblica sociale e turistica, su ogni territorio. Vogliamo proseguire su questa strada di collaborazione. In questi 5 anni – probabilmente anche grazie a tale sinergia con il Comune – sono nate nuove Proloco e, primo ed unico in Italia per una città metropolitana capoluogo di Regione, il loro Consorzio.” 

Carlo Carpi: “Grazie a Voi ho appreso che le Pro Loco sono associazioni indipendente dalla P.A., è chiaro che qualunque attività a favore del territorio deve essere agevolata nei limiti del possibile e sotto l’Assessorato al Turismo.”

Mattia Crucioli: “Sono senz’altro disponibile, in caso di elezione, a sviluppare un rapporto strategico – programmatico con le pro loco. Tali aspetti sono diffusamente trattati nel mio programma elettorale, aggiornata anche alla luce delle Vs. cortesi sollecitazioni.”

Ariel Dello Strologo: “Sì, siamo assolutamente disponibili. Le Pro Loco sono state negli anni una risorsa cruciale per il territorio, svolgendo un ruolo chiave nell’animare i quartieri in cui si trovano e nel promuoverne la bellezza. Nell’ottica di una città policentrica, quale Genova è per sua natura, e di una città “dei 15 minuti”, sarà nostra cura sviluppare progetti di collaborazione fra Comune e Pro Loco non solo perché queste ultime possano godere degli strumenti e delle risorse necessarie per svolgere le attività che già svolgono, ma anche per ipotizzare nuove forme di collaborazione che vedano le Pro Loco, di concerto con i rispettivi Municipi, come un nodo nevralgico nella gestione e nella coordinazione delle associazioni del territorio.
Per quanto riguarda le modalità, pensiamo che un Tavolo permanente fra Comune, Presidenti di Municipio e i rappresentanti delle Pro Loco potrebbe essere un buono strumento per garantire costanza nel rapporto strategico-programmatico con queste realtà.”

Antonella Marras: “Il mondo delle Pro loco devo confessare, non mi è molto noto, mi sono un po’ documentata perché già sapevo dell’importanza quali presidi territoriali e sociali e il lavoro di promozione culturale e turistica propria di queste associazioni. Da quanto apprendo le Pro loco sono associazioni territoriali di interesse pubblico senza scopo di lucro volte alla promozione e tutela dei territori in cui operano. La legge regionale 17/1996 disciplina le associazioni Pro loco e indica quali siano i requisiti per l’iscrizione nei registri regionali quando ne viene fatta richiesta.”

Martino Marzano: “Assolutamente si, è centrale nel nostro programma e nella nostra visione politica, il riavvicinamento dei cittadini con le istituzioni. Per questo ogni realtà associativa, in particolare le proloco, presidio sociale e culturale del territorio, può svolgere un importantissimo ruolo. Nella nostra visione potrebbero svolgere il ruolo di anello di congiunzione per portare le istanze locali al consiglio comunale e instaurare in questo modo una vera, reale e concreta collaborazione tra enti pubblici. È importante che si sviluppi una collaborazione e un dialogo costante e regolare, pertanto sarebbe auspicabile delegare un consigliere e un ufficio di competenza preposto. In questo modo, la voce delle proloco, e quindi dei cittadini, potrebbe giungere in consiglio ed essere accolta con maggior facilità.”

Cinzia Ronzitti: “Una sinergia continua, anzi saremmo dell’idea di proporre un allargamento delle Pro Loco in ogni quartiere o zona , dove sono assenti. La loro presenza servirebbe per valorizzare e proporre il nostro territorio e la nostra città. Pensiamo sia positivo l’insediamento di nuove sedi in zone che possono essere valorizzate, per la loro storia e per il loro valore paesaggistico.”

Domanda 2

Poiché la rete delle 10 Pro Loco di Genova ricopre circa il 70 – 80 % del territorio cittadino con circa 3.000 Soci, è disponibile a prevedere una delega specifica ad un Assessore o Consigliere Delegato?

Marco Bucci: “Sì, siamo disponibili. Già oggi l’amministrazione ha individuato nelle funzioni di diversi Assessori la collaborazione con le Pro loco, che è stata frequente e proficua. In questo senso una delega specifica può essere un’ulteriore conferma della loro importanza come soggetto con cui confrontarsi e lavorare per scopi comuni.”

Carlo Carpi: “Sono favorevole ad un Assessorato al Turismo con delega alle Pro Loco.”

Mattia Crucioli: “sono disponibile a prevedere una delega specifica ad un Assessore o Consigliere Delegato.”

Antonella Marras: “Sulla delega specifica riteniamo possa essere ricompresa in quell’assessorato cultura e turismo da potenziare.”

Ariel Dello Strologo: “Riteniamo che tale ruolo potrebbe essere compreso all’interno di una delega più forte, legata alla promozione e cura del territorio”

Martino Marzano: “Sicuramente. Inizialmente potrebbe essere sufficiente un Consigliere Delegato per cominciare ad ascoltare le istanze e creare le basi comunicative per ampliare e migliorare la collaborazione. In un secondo momento però, non sarebbe da escludere la nomina di un assessore comunale, che porti avanti questo progetto con l’intento di ampliarlo e renderlo quanto più semplice e diretto possibile.”

Cinzia Ronzitti: “Assolutamente favorevoli . Avere un contatto costante è utile al funzionamento del Consorzio , si potrebbero risolvere eventuali problematiche, che altrimenti rimarrebbero tali.”

Domanda 3

Ritiene che alcune funzioni di carattere sociale e/o promozionale della città possano essere delegate, tramite convenzione, alle Pro Loco? Quali ritiene possibili? (Esempio: Uffici IAT)

Marco Bucci : “Riteniamo che possano esserci progetti specifici che le proloco stesse possono proporre all’amministrazione che, nel suo ruolo di facilitatore, potrà definirne compiti e ruoli.  Tra questi sicuramente una implementazione come sportello turistico è fondamentale, visto anche il buon successo già avuto con le Pro Loco su diverse esperienze sperimentali in campo turistico in occasione di diverse manifestazioni cittadine.”

Carl Carpi: “Preferisco astenermi dal rispondere perché non conosco in dettaglio gli aspetti tecnici.”

Mattia Crucioli: “Circa l’approvazione di convenzioni per la delega di funzioni in questo momento non ho sufficienti elementi per pronunciarmi con precisione, ma in via di principio – e fatti salvi i dovuti studi di fattibilità – non sono contrario.”

Ariel Dello Strologo: “Riteniamo decisamente possibile che alcune funzioni vengano delegate alle Pro Loco. Infatti, crediamo fortemente nel concetto nella sussidiarietà dell’interazione fra pubblico e privato e gli esempi, anche regionali, confermano che questo approccio, se ben programmato, risulta vincente. Gli uffici IAT sono un buon esempio. Inoltre, come si accennava prima, anche una funzione di coordinamento dell’associazionismo potrebbe essere, in parte, delegata alle Pro Loco.”

Antonella Marras: “Riteniamo che i servizi che riguardano la sfera della cultura e della promozione turistica ad essa collegata, dovrebbero essere in primis funzioni della pubblica amministrazione e come per altre convenzioni dovrebbero avere carattere sussidiario e non sostitutivo.”

Martino Marzano: “Certamente, le proloco potrebbero cercare di contattare e “riunire” quante più realtà associative presenti nel territorio, per offrire all’utenza una vasta gamma di servizi sociali e culturali, cercando di instaurare fruttuose e reciproche collaborazioni. Pensiamo che la società del domani, debba tornare a fondare il proprio vivere insieme su quei principi di reciproca solidarietà, tanto importanti, quanto dimenticati. In particolare penso alla seconda parte dell’articolo 3 della nostra costituzione. Il tipo di attività dipenderà da molteplici fattori, come lo spazio a disposizione, le risorse umane e le necessità del territorio stesso. In particolar modo penso che le proloco potrebbero riacquistare quel ruolo di promotore della coesione sociale, approfondendo in particolar modo i valori e i principi fondanti della nostra democrazia, contenuti, seppur non attuati, sempre nella Carta Costituzionale. Un compito pertinente alle proloco, potrebbe essere la tutela e la promozione della cultura/saggezza/tradizione popolare, tramite corsi e attività socialmente utili (ad esempio gli orti urbani collettivi, oppure corsi di dialetto o antichi mestieri).

Cinzia Ronzitti: “Informare cittadini e turisti, saperli accogliere, consigliare eventi culturali, turistici, gastronomici o iniziative di rilievo,  per valorizzare il territorio sia  per i cittadini stessi e fondamentalmente per l’accoglienza turistica”

Domanda 4

Sulla base di quanto previsto dal Decreto Legislativo e dall’accordo UNPLI – ANCI in vigore ed approvato dal Consiglio Comunale nel Febbraio 2020, conferma la gratuità di alcune imposte/tariffe alle Pro Loco, ad esempio occupazione suolo pubblico per manifestazioni e tariffe pubblicitarie? Quali ritiene possibili?

Marco Bucci: “Sì. Stiamo predisponendo un protocollo, in collaborazione con il Consorzio delle Pro Loco, proprio per definire agevolazioni e incentivi per le attività sul territorio.“

Carlo Carpi: “E’ chiaro che qualunque attività finalizzata al miglioramento del territorio deve essere esente e si deve cercare di agevolare il più possibile le attività delle Pro Loco.”

Mattia Crucioli: “Essendo profondamente convinto della rilevanza dell’associazionismo, sono favorevole alla previsione di agevolazioni fiscali in favore di enti come le pro loco.”

Ariel Dello Strologo: “Sì, riteniamo che in virtù dell’importante ruolo svolto dalle Pro Loco sia necessario individuare alcune agevolazioni, come ad esempio la gratuità dell’occupazione suolo pubblico. Sarà oggetto di discussione del Tavolo permanente sopra citato quali ulteriori agevolazioni mettere in atto, anche sulla base delle esigenze specifiche delle varie Pro Loco del nostro territorio.

Antonella Marras: “Poiché le Pro loco sono associazioni senza scopo di lucro possono poter usufruire di facilitazioni ed esenzioni da stabilire. Il Consorzio nato a Genova  è il primo esempio a carattere nazionale, le oltre 6000 Pro loco nazionali hanno grande rilevanza anche dal punto di vista occupazionale e di sostegno alle persone in difficoltà, un esempio sono stati gli aiuti dati durante l’emergenza Covid. Per questo crediamo importante trovare le risorse per finanziare nuovamente i bandi per la realizzazione di iniziative sui territori.”

Martino Marzano: “Per quanto possibile, tutte le associazioni che svolgano ruoli socialmente utili o di pubblica utilità dovrebbero essere non solo sgravate, ma anzi, incentivate e sovvenzionate, conti pubblici e bilancio alla mano permettendo.”

Cinzia Ronzitti: “Le Pro Loco per natura sono consorzi di persone verso le persone, che possono essere una risorsa importante per la città. Essendo senza scopi di lucro, noi pensiamo che tutte le iniziative in sinergia con il Comune, debbano continuare ad essere esenti  da tassazioni. Crediamo che per moltissimi eventi culturali e turistici, le Pro Loco possano avere un ruolo determinante.”

Domanda 5

Nel prossimo quinquennio, si rende disponibile ad un crescente rapporto di collaborazione con le Pro Loco, al fine di aiutare il mondo del volontariato rivolto alla promozione del territorio, dei prodotti tipici, della lingua locale e della promozione sociale? Quali sarebbero le Sue idee in merito?

Marco Bucci: “Sì. Siamo disponibili ad ampliare il rapporto con le Pro loco, in continuità con quanto avviato in questi anni. Questa amministrazione, inoltre, è stata la prima a prevedere bandi di sostegno economico appositi per le Pro loco, per il sostegno delle loro attività.”

Carlo Carpi:  “Per aiutare il mondo del volontariato per la promozione del territorio, anche da un punto di vista di promozione culturale, della lingua locale e dei prodotti tipici, ci possono essere molteplici iniziative promozionali, da piccole fiere coordinate e mirate sino a percorsi coordinati, ad esempio al mondo dei Palazzi dei Rolli.”

Mattia Crucioli: “Certamente, considero le Pro Loco importantissime istituzioni per la promozione turistica e lo sviluppo del territorio.”

Ariel Dello Strologo: “Mi rendo certamente disponibile, insieme alla giunta che verrà, ad una forte collaborazione con il Consorzio. La pandemia ci ha ricordato l’importanza dei servizi di prossimità e delle comunità di quartiere, siamo convinti che le Pro Loco possano giocare un ruolo fondamentale nella loro promozione e tenuta sul territorio, così come nel rilancio turistico di molte aree della nostra bella città. Crediamo che sia essenziale tornare ad ascoltare i territori e le loro specificità, rendendoli di nuovo protagonisti dei progetti di sviluppo portati avanti dall’amministrazione comunale. In quest’ottica, oltre al ripotenziamento dei Municipi, si inserisce anche la collaborazione con le Pro Loco.”

Antonella Marras: “Promozione di attività turistica – culturali che per il carattere di prossimità, sono quanto riteniamo necessario quali presidi importanti  del territorio, sia in tutela e per la riqualificazione delle nostre periferie e comuni della cintura metropolitana, che dal punto di vista sociale per le ricadute che tale promozione delle tipicità e luoghi hanno sul territorio. L’ascolto la partecipazione attiva sono fondamentali per la nostra lista rispetto agli interventi che il Comune di Genova può mettere in campo, quindi per noi mettere a sistema le attività delle Pro loco con l’offerta programmata dalla amministrazione, va nella direzione che la nostra lista si prefigge. Riteniamo che l’apertura di tavoli programmatici tra ente Comune e Pro loco possa essere d’aiuto   nel perseguire tale obbiettivo, coinvolgendo anche i municipi proprio per la loro vocazione di prossimità.”

Martino Marzano: “Come si può dedurre la risposta è sicuramente si, anzi è una parte centrale del nostro programma, che si caratterizza per essere molto ambizioso, perché pensiamo che il nostro Paese vada cambiato profondamente e che questo cambiamento debba partire proprio dai comuni e dai territori. La nostra vuole essere prima di tutto una rivoluzione culturale, un modo diverso di vedere ed approcciarsi alle cose. Siamo convinti che la nostra meravigliosa città, abbia innumerevoli risorse da riscoprire e da valorizzare. Contiamo che si possa instaurare un ottimo e fruttuoso rapporto; in particolare ci piacerebbe promuovere attività che facciano riscoprire la bellezza dello stare insieme, che insegnino ai giovani e che restituiscano dignità agli anziani, che creino sinergie tra diverse realtà, aiutando a fare crescere il benessere sociale nel senso più ampio del termine. Dei veri e propri punti di riferimento sociali e culturali.

Cinzia Ronzitti: “Il volontariato va sostenuto ed incentivato. Esso ha molte ramificazioni. Può essere un aiuto verso le fasce sociali più deboli, per la salvaguardia del territorio e per molte altre attività e problematiche che purtroppo non vengono affrontate dalle Istituzioni.  Crediamo sia inoltre molto importante anche dal punto di vista promozionale per fare conoscere la lingua locale, la storia e la cultura della nostra città, i prodotti tipici del nostro territorio e tutto ciò possa dare risalto alle nostre risorse.  Per il vostro 60° anniversario sarebbe bello che la giunta comunale, vi permettesse di fare una giornata di festa in Piazza, dove potere ringraziare, chi in tutti questi anni, con il proprio contributo volontario, ha potuto essere di aiuto ad altre persone.”

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